Im Fokus – Andrea Stenico
Andrea Stenico
Fondatore e Managing Director Sadesign
Cosa significa la verità per Lei?
La verità è (o dovrebbe essere) la base di ogni relazione solida, personale o professionale, nonostante possa essere anche scomoda o parziale. Ritengo che la verità sia basilare, un punto fermo che funge da orientamento: una spinta verso la trasparenza, la coerenza, l’autenticità. In azienda come nella vita personale, dire la verità significa avere il coraggio di stare nel mezzo, nelle complessità, senza nascondersi dietro facili semplificazioni.
Quale parola associa spontaneamente alla verità?
Potrebbe essere responsabilità. Dire la verità comporta sempre una conseguenza e scegliere di essere veri – anche quando non conviene – è un atto di responsabilità verso gli altri e verso se stessi.
Quanto è importante per lei dire la verità, anche se può essere spiacevole?
Molto. Ma attenzione, secondo me va detta con rispetto, nei tempi giusti. La verità non deve ferire (se possibile) ma deve costruire. Non sono un fautore della verità “buttata addosso” ma credo nella franchezza rispettosa, che crea fiducia. La verità, detta con onestà ed empatia, è un ponte, non un’arma.
Come valuta la veridicità di un'affermazione?
Nei limiti del possibile incrocio fonti, ascolto, osservo i contesti. Nelle relazioni dirette cerco coerenza tra ciò che viene detto e ciò che viene fatto. Mi fido delle fonti che non semplificano, che non usano toni assoluti e che lasciano spazio al dubbio. Dopo tanti anni di esperienza, ho imparato che la verità raramente grida: di solito è silenziosa, probabilmente sobria. Ma solida.
Dove sarebbe necessaria più verità?
Nella vita di tutti di tutti i giorni! Ma anche nella comunicazione (anche d’impresa), nel marketing, nelle relazioni di lavoro, nei progetti che parlano di sostenibilità, nei rapporti umani nel loro insieme. Servirebbe più verità nei numeri, nei processi, nei rapporti tra clienti e fornitori. Meno finzione, più realtà operativa. Meno storytelling, più realtà.
Qual è stata la sua ultima bugia detta per necessità?
Poco fa, rispondendo a tutte queste domande :-). Fuori dagli scherzi, probabilmente c’è stato un “va tutto bene”, detto per non preoccupare qualcuno, in un momento particolare. Capita, quando si ha la responsabilità di guidare un team o un’impresa. Oppure in un contesto puramente commerciale per “forzare la mano” in un particolare momento. Ma anche in quei casi, si cerca di rientrare nel perimetro della verità appena possibile.